VER – CON 1992
Siamo arrivati alla 10° Convention (In effetti la 9°).
La spiegazione di questa stranezza, diretta naturalmente ai più giovani, risiede nel fatto che l’indicazione di 1° Convention fu attribuito dagli organizzatori delle prime Convention ad una riunione di amici, provenienti da varie città, che si svolse a Pavia e durante la quale venne l’idea di trasformare quella riunione tra amici, in una Convention annuale nazionale.
Impressioni
Vari problemi organizzativi hanno indotto il mitico Nando Ferrari ad abbandonare il “vecchio “Ente Corsi” dove si giocava, si mangiava e si dormiva nello stesso edificio. (anche se la qualità dei pasti e delle camere da letto era molto spartana).
L’attuale soluzione è stata quindi, di tipo più classico, con le varie attività: gioco, ristorazione e pernottamento, in ambienti autonomi.
Questa soluzione più dispersiva ma la qualità del ristoro e del pernottamento ne ha nettamente guadagnato, anche se naturalmente a scapito del prezzo, comunque non eccessivo.
Purtroppo ne è uscito, come prevedibile, penalizzato anche il gioco, per i tempi di trasferimento dagli alberghi e per i ristoranti, , inoltre la capienza della palestra non era all’altezza delle necessità, dato l’alto numero dei partecipanti.
Anche la logistica ha denunciato carenze, mancava un bar interno, e l’unico nel raggio di 400 metri aveva finito l’acqua minerale già il primo giorno.
Mancavano telefoni a schede e c’era un unico telefono a gettone.
Per quanto riguarda i giochi, si è assistito ad una chiusura a quadrato, tipo Waterloo, della vecchia guardia dei boardgames storici, non più di trenta tavolini in tutto, compresi anche Axis and Allies, un tempo un po’ snobbati dai grognàrd, , circondati da ogni parte da fanterie spaziali, gobelin, draghi, etc. etc.
Anche la vecchia gloriosa bandiera del TORNEO MASTERS ha cominciato ad essere ammainata, associata ad altre associazione ricche di iscritti ma scarse di pedine.
“O tèmpora…. o mòres…” prima erano i giocatori di ruolo che cercavano di confondersi tra i giocatori di boardgames e ora siamo noi a cercare di nascondere la nostra diversità confondendoci tra draghi e gnomi.
In tema con il clima da giochi di ruolo, ecco il colpo di scena: la sera di sabato: siccome si fuma, l’assessore del comune revoca il permesso per domenica.
Battute sarcastiche dei giocatori del Sud sulla serietà delle amministrazioni del Nord, proposte di assaltare la mattina dopo la palazzina, guidati dai finalisti del torneo di ASL, delega ai maghi di D&D di circondare di sortilegi le porte di accesso.
Poi, con il passare delle ore, le prime rese incondizionate, sono caduti prima i mega giochi tipo: World in Flames, La Bataille de Ligny, castelli fantasy.
Le mosse (leggi “le ore”) passavano una dopo l’altra e la disfatta era palpabile e si attendeva con rassegnazione la fine, quando ecco…, quasi al limite del turno notturno, (ore 23.00) il colpo vincente: si sarebbe giocato, ma sotto stretta sorveglianza “ecologica”, alla prima sigaretta sarebbe stato ordinato lo sgombero dei locali.
Qualcuno ha rivissuto nella rudezza del diktat una ventata di gioventù, di antichi ricordi legati al ’68 di quando era all’università.
La mattina dopo ci si è rivisti soddisfatti della vittoria, pensando di poter continuare normalmente le partite, ma oramai l’atmosfera era da sopravvissuti alla sacca di Korsun, (una specie di 2° stalingrado, come chiarimento, per i meno esperti sulla II WW).
Sono stati assegnati i premi dei tornei in modo molto formale, senza neppure le urla dei vincitori.
Per quello che ne so i finalisti del torneo di ASL sono ancora lì a pensare per ore, le mosse che in tempo reale sarebbero di 4 minuti. Capisco che è la finale, ma così!!, mi sembra eccessivo.
Comunque un grazie a Nando che ha fatto tutto quello che ha potuto per farci divertire e se, parafrasando i giochi, su un attacco 2 a 1 a 3° Reich gli è uscito la combinazione 4 – 6 . non è colpa sua.
Un grazie quindi agli organizzatori e un arrivederci a PADCON-93.
Rimini 18.9.92
Enrico Granata